Festival dei Giovani 2023 – Ma tu hai un tuo posto?
Esattamente un mese fa si è tenuto, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, il Festival dei Giovani 2023 organizzato da Sguardi Urbani e Arciragazzi Palermo.
La partecipazione giovanile, con un particolare focus sulla vivibilità e la salute nello spazio pubblico, è stata al centro del festival.
Le attività hanno compreso momenti di confronto tra giovani ed esperti del settore tramite lo scambio di idee tra le realtà operanti nel territorio di Palermo e le istituzioni, si sono tenuti anche laboratori creativi inerenti alla riqualificazione urbana e il riuso.
Durante la serata esibizioni musicali e teatrali di giovani artisti della scena palermitana hanno animato gli spazi dei Cantieri Culturali.
Per ripercorrere insieme quelle giornate e per volgere lo sguardo al futuro, abbiamo intervistato uno dei coordinatori del Festival: Claudio Catalano.
Esdra: Oggi siamo con Claudio Catalano, pedagogista e coordinatore di progetti culturali giovanili.
Quali sono i progetti che hai seguito qui a Palermo?
Conosciamoli insieme!
Claudio: Innanzitutto grazie per avermi invitato. Sguardi Urbani e Arci Ragazzi Palermo hanno dato vita effettivamente a quello che è stato il Festival dei giovani 2023, ma altri progetti che seguiamo, soprattutto con Arci ragazzi sono la Città in Tasca, che consiste nella creazione di una città a misura di bambino, pensata e ideata da bambini, e che stiamo sviluppando come progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) all’interno dell’Istituto Finocchiaro Aprile.
Il percorso prevede la creazione della città, pensata a partire dai sogni e dai desideri dei bambini, ma prevede anche tutto il lavoro di preparazione dei ragazzi e delle ragazze del liceo rispetto a quello che è l’animazione ma anche ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e un’attenzione particolare a quello che è la progettazione di attività educative.
E proprio a partire da questo, in realtà si è sviluppato un po’ quello che è stato il Festival dei giovani 2023, perché le 10 ragazze che fanno parte di Arci Ragazzi ad oggi sono delle socie a tutti gli effetti e hanno partecipato con noi al PCTO e da lì hanno cominciato questo percorso nel mondo del terzo settore nell’organizzazione di quello che è stato un altro ciclo di Città in Tasca, alcuni cicli di animazione, ma anche e soprattutto l’organizzazione e la pianificazione del Festival dei Giovani.
Esdra: A proposito del Festival dei Giovani, da cosa nasce? Da quale necessità, quando e perché?
Claudio: Il Festival dei Giovani, innanzitutto, ha già una sua storia passata, perché è stato fatto nel periodo di luglio di due anni fa come evento conclusivo di un percorso di formazione, progettazione e animazione che prendeva il nome di U-topia.
Entrambi i Festival hanno avuto proprio questo come obiettivo: quello di far partecipare i giovani e di dare loro modo di esprimersi liberamente e con gli strumenti che preferiscono.
Rispetto a quest’anno un evento di cui siamo molto contenti è sicuramente il World Cafè che ha messo insieme giovani ma anche operatori giovanili che si sono confrontati rispetto ai temi della partecipazione e dello spazio pubblico.
L’idea del Festival dei Giovani di quest’anno nasce da due esigenze: l’esigenza di Sguardi Urbani con i progetti Place Making for inclusion e AUA-Academy Urban Action, che avevano un budget importante in quanto sono due progetti europei che l’associazione Sguardi Urbani ha portato avanti e che prevedevano la realizzazione di uno showcase e altre attività che avessero un impatto non solo per i partecipanti interni ma anche per chi usufruiva degli eventi come esterno.
Arci Ragazzi ha collaborato nel fornire il supporto da parte di persone, risorse umane che sono state validissime, che sono le ragazze del Finocchiaro Aprile ma anche la “vecchia guardia” che era rimasta attiva del del gruppo U-topia.
Quindi il Destival dei Giovani nasce dal desiderio di volerci riprovare, ma anche dal desiderio di dimostrare quello che progetti come Sguardi Urbani e Arci Ragazzi coltivano, portano avanti e in questo si è voluto dare spazio anche ad altri progetti e ad altre realtà come quella di Traiettorie Urbane, per far sì che ci fosse un fronte comune rispetto al tema della partecipazione giovanile e degli spazi pubblici e come questi possono anche aiutare i giovani nella nella creazione di una loro dimensione comunitaria e anche di cittadini.
Esdra: E tu, Claudio, cosa senti di esserti portato a casa quando chiudi la porta sull’ultima sera del Festival?
Claudio: Io, come tutte le persone che si sono impegnate nell’organizzazione, coordinamento e gestione del Festival, sicuramente mi porto a casa tantissima stanchezza ma in una parola direi ricchezza. Mi porto a casa tanta ricchezza, nel senso che è stato un momento di condivisione, di conoscenza e soprattutto la realizzazione di uno dei miei piccoli desideri, che è quello di fare rete, nel senso che la possibilità di incontrare persone come gli esperti che hanno partecipato ai talk, oppure i giovani che si sono esibiti o ancora i giovani che hanno semplicemente partecipato e con cui ho avuto il piacere di scambiare due parole mi hanno arricchito e hanno fatto sì che questo creasse una rete, una rete che noi speriamo di mantenere e allargare anche in contesti diversi dal Festival.
Esdra: Per quanto riguarda invece il futuro, avete già pensato alla prossima edizione del Festival dei Giovani?
Se si terrà, dove, come, in che periodo?
Ci sono cose che avete trovato vincenti e quindi pensate di ripetere? Oppure cose che avete capito dovessero essere strutturate meglio per delle prossime volte?
Claudio: Noi abbiamo ritenuto questa seconda edizione del Festival un successo a tutti gli effetti, perché durante le attività laboratoriali di Autocostruzione, Saponificazione e parallelamente allo Swap (baratto di vestiti usati), siamo riusciti effettivamente ad avere i numeri che pensavamo e che speravamo.
Tra l’altro abbiamo raccolto tantissimi vestiti che sono stati donati alla Comunità di Sant’Egidio e questo per noi è stato un impatto sociale non indifferente.
Il talk sul Placemaking e il talk sul gioco sono andati veramente molto bene e ne siamo stati super contenti perché hanno consentito di approfondire delle tematiche tra loro collegate.
E poi il World Cafè è stato un successo perché abbiamo tenuto un momento che per noi era fondamentale, che era quello di condivisione, ascolto, collaborazione e anche la presenza dell’assessore Figuccia per noi è stato molto importante proprio per il ruolo che riveste in questo momento.
In più gli eventi culturali che sono quelli che ci aspettavamo andassero per la maggiore effettivamente non ci hanno deluso.
Il concerto e lo spettacolo teatrale hanno avuto grandi numeri e questo ci ha fatto piacere sia perché comunque era frutto anche del nostro sudore, ma anche perché i giovani artisti che si sono esibiti hanno avuto un ritorno personale.
Quindi per la prossima edizione del Festival cominceremo a lavorare a breve per realizzare un Festival che sia sicuramente più organizzato, anche un po ‘più disteso nei tempi, perché poi ci siamo ritrovati oberati di lavoro nell’ultimo periodo.
Ancora non sappiamo bene il quando o il dove, ma quello che pensiamo tutti quanti è che occorre creare un momento del genere in città.
Secondo me e secondo noi vanno viste, vanno ascoltate e vanno soprattutto moltiplicate le iniziative con e per i giovani.
Per questo noi vorremmo che il Festival diventasse un po’ un format, un appuntamento che ogni anno, con cose diverse, con temi diversi e con reti nuove e vecchie, diventi in qualche modo un punto di riferimento per i giovani della città.
Esdra: Anche noi speriamo che il Festival dei Giovani possa essere riproposto l’anno prossimo e sicuramente speriamo anche per l’anno prossimo di dare un nostro contributo.
Grazie mille Claudio Catalano, in rappresentanza del Festival dei Giovani, e speriamo di vederci presto!
Claudio: Grazie a voi per esserci stati e per esserci ancora, a presto!
Il Festival dei Giovani è finanziato da CeSVoP e dall’Unione Europea attraverso le risorse derivanti dai progetti Erasmus+ “PM4I – Place Making 4 Inclusion” e “You 2030 – Engage Youngsters in the 2030 Agenda & the SDG’s through non-formal Sustainability Education, Urban Pedagogy & Placemaking”.